Strani richiami...
Un giorno una carissima persona, che posso davvero dire di conoscer più che bene, mi raccontò che “per gioco” si dilettava nella lettura dei tarocchi…
E fu così che mi avvicinai allo studio di quest’arte antica detta anche divinazione…
Io le carte posso solo studiarle, perché non ho il “segno” dentro di me che mi consentirebbe di “sentirle”, come succedeva invece a quella persona…
E quando le raccontai che avevo comprato il mio primo mazzo di tarocchi mi disse, con un tono a metà fra la raccomandazione e la felicitazione per il mio nuovo interesse, di usare quelle carte “come se fossero un gioco”… ma lasciando trasparire ben altre raccomandazioni che io ben colsi, memore di esperienze vissute con quella stessa persona e che non racconterò né in questa né in altra sede (non per creare suspance ma perché riguardante la mia vita privata).
Oggi mi son reso conto che quello che pareva esser un semplice “gioco” è in realtà un qualcosa di vivo e presente, pronto a richiamare l’attenzione quando si sente trascurato…
“…La serie completa, in ben rilegati volumi da biblioteca, della Storia d’Italia, e lì sopra una scatola blu… con un sottile velo di polvere…
La guardo, e non resisto alla tentazione di prenderla e aprirla, e scegliere le carte dei 22 Arcani Maggiori.
Mi sforzo di pensare a cosa stesse girandomi per la testa poco prima di rispondere a quel richiamo…
Ho le carte in mano.
Le tocco. Le guardo.
E’ passato un po’ di tempo dall’ultima volta, ma subito mi si apre nella mente il “mandala” delle 78 carte.
Irresistibile è la voglia che sento nelle mani di mescolarle fra di loro, di giocarci… ma non sono solo un gioco… ed esse me lo ricordano.
Non ho il “segno” io … non sono un iniziato, sono solo un inetto apprendista…
Rammento e mi pongo in atteggiamento passivo di “ascolto” e docilità, ed ecco che le carte si lasciano finalmente mescolare e tagliare fra di loro.
Ora posso sceglierne una…
Ma no, sciocco! Che combino!
Io sono l’ apprendista; sarà una carta a scegliere me, e si farà avanti.
Ed eccola…
Vecchia conoscenza! Sempre lui…”.
N.B.Prima che qualche inesperto in materia mi consideri un pazzo satanista tengo a precisare che il Trionfo XV raffigurante il Diavolo, è una carta tuttaltro che negativa...
Non a caso è la mia preferita.
Il Diavolo è una carta con una forte potenzialità energetica.
E' il desiderio d'essere, l'aggrappamento alla vita, l'istinto di conservazione, che accompagna un bimbo che vede per la prima volta la luce, nonchè quell'egoismo esclusivo tipico della prima infanzia.
Questa energia ci carica come una pila elettrica, ma non produce effetti finchè non si ha una scarica, e quì entra in campo la volontà DELL'UOMO, libero nel proprio arbitrio di farne buono o cattivo uso.